Ho trascorso 16 anni nel Porto Sant’Elpidio Basket sempre a fari spenti, in silenzio e con due soli obiettivi: fare qualcosa di utile per la mia Città e contribuire a scrivere la storia di una società che si appresta ormai a raggiungere il traguardo dei 70 anni.
Ora però che devo parlare di me è tutto più difficile e faccio fatica a scrivere queste righe che sono anche le ultime. E’ stata una palestra di vita fondamentale che mi ha umanamente arricchito, chiudo oggi uno dei capitoli più belli della mia vita e lo faccio con la convinzione di aver dato tutto l’amore che avevo, ho ed avrò in corpo per questa maglia. Non ho trascorso un solo giorno di questi 16 anni durante il quale non abbia pensato al bene del P.S.Elpidio Basket perché lo sport è ossessione, malattia, amore incondizionato e passione allo stato puro. Lo sport però è anche fatto di cicli: c’è un inizio e poi c’è la fine, in mezzo c’è una storia che niente e nessuno può cancellare.
Citare e ringraziare tutti coloro che sono saliti con me su questo treno che ha fatto mille fermate sarebbe impossibile ma ad alcuni di loro sono particolarmente legato ed il mio grazie più grande non può non andare a Stefano Vecchi che allora mi volle fortemente al suo fianco. Grazie Stefano per tutto quello che hai fatto, fai e farai per questo sport a P.S.Elpidio. Grazie anche ad Oscar Bonifazi ed Emidio Pizi con me fin dall’inizio, a Simone Antolini, Matteo Renzi e Franco Errico arrivati nel tempo ma soprattutto grazie a Marco Pallotti dal quale ho imparato molto se non tutto e con il quale ho condiviso praticamente ogni istante. Un saluto particolare anche alla “Piramide” Piero, Maurizio e Stefano ed a Luca Ortenzi, Lorenzo Marconi e Daniele Bellesi, ragazzi d’oro ai quali lascio l’onere-onore di guidare la “macchina”. Non posso dimenticare però Corrado Macerata e Danilo Giorgetti che con le mille trasferte in pullman mi fecero avvicinare a questo mondo nel lontano 2000 come indimenticabili per me saranno Giovanni De Simoni, Luca Meraglia e Renato Chiappa: il loro ricordo sarà custodito nel mio cuore per sempre.
Grazie anche a tutti i collaboratori, a quelli che c’erano e a quelli che ho avuto il piacere di far appassionare, agli amici dello Sporting, agli allenatori (uno su tutti Marco Schiavi), agli addetti ai lavori di tutte le società che ho conosciuto e ai vertici federali coi quali mi sono interfacciato. Ecco, vedete, se c’è una cosa che lo sport mi ha insegnato è che in campo siamo rivali sì, ma fuori colleghi che inseguono lo stesso sogno.
Mi reputo un privilegiato perchè ho avuto l’onore di indossare la maglia con su scritto il nome della mia Città ed ho cercato di rappresentarla in giro per l’Italia con spirito di servizio, umiltà, fierezza ed orgoglio. Per me è stata una missione guidata dall’amore che provo per Porto Sant’Elpidio e per lo sport, non sono e non sarò mai un professionista di questo mondo ma soltanto un tifoso che ha tifato cercando di costruire qualcosa che potesse durare nel tempo.
Nonostante senta ed abbia la forte volontà di poter dare ancora molto al mondo dello sport, lascio quella che è stata la mia seconda famiglia e soprattutto una società sana alla quale auguro un futuro pieno di emozioni, le stesse che ha regalato a me in questi anni.
Non avrei mai voluto e non si è mai pronti a lasciare qualcuno o qualcosa che si ama troppo ma in cuor mio so di aver fatto la cosa giusta.
Con amore ed eterna riconoscenza, per sempre, FORZA PORTU!
Marco Biagetti